Due giorni a Berlino: tra memoria e innovazione

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Una città storica e moderna assieme, che ingloba in se il ricordo del passato e l’innovazione e le tecnologie del futuro: sto parlando di Berlino, la capitale della Germania.

Ed è proprio dall’aeroporto di Berlino che vi scrivo questo articolo: perché si, viaggiare low cost ha i suoi pregi ma anche qualche difetto; 

In queste 5 ore di attesa, mangiando un buon brezel, vi racconto il mio weekend in questa maestosa capitale europea.

Siamo atterrati con un volo della Rayanair venerdì sera, verso le 22.30, e abbiamo subito preso un bus per Alexanderplatz, per fare una passeggiata prima di riposarci.

Purtroppo il tempo non era dei migliori, perché era un po’ nuvoloso, ma rimane comunque impossibile non rimanere sbalorditi di fronte alle dimensioni della Torre della Televisione: con i suoi 368 metri, è l’edificio più alto della Germania, e supera addirittura la Tour Eiffel!

Dopo un giro veloce, ci siamo diretti all’HSH Hotel Apartments Mitte, per riposare un po’ prima di affrontare la visita del giorno seguente.

Sveglia alle 8.00, colazione al volo, e si parte! Ci siamo diretti subito al Reichstag, l’enorme edificio risalente alla fine dell’800, in cui si riunisce tutt’ora il Bundestag, ovvero il parlamento tedesco.

Vittima di incendi, incursioni aeree e bombardamenti, oggi il Reichstag è un’opera imponente, resa ancora più spettacolare dall’immenso spazio verde che si trova di fronte ad esso; le quattro torri, con le bandiere tedesche ed europee issate in cima, completano il quadro, dando all’edificio l’importanza che si è guadagnato nel corso degli anni.

Il nostro giro prosegue poi con la visita del simbolo della Germania, e più precisamente dell’unificazione tedesca: la Porta di Brandeburgo.

Emblema di divisione durante la Guerra Fredda, questo monumento è diventato nella storia attuale simbolo di unità e pace: è curioso trovare proprio qua, infatti, le ambasciate di Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Russia, controllate dallo sguardo della Dea della Vittoria, che guida la famosa quadriga in cima al monumento.

Ci siamo poi diretti verso il Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa, una costruzione fortemente voluta dal popolo tedesco per non dimenticare la tragedia della Shoah, e allo stesso tempo ricordare i 6 milioni di ebrei vittime di questo eccidio.

È composta da circa 2.700 stele di calcestruzzo, tutte di altezza diversa, disposte su una superficie di 19.000 m², su un terreno scosceso, che danno l’idea di trovarsi in un labirinto avverso, freddo, che trasmette un forte senso di disorientamento.

È stato molto emozionante, un’occasione di riflessione sulle crudeltà di cui l’essere umano è stato capace durante la seconda guerra mondiale, e che non si devono ripetere.

Dopo esserci presi il giusto tempo per pensare, ci siamo spostati a Potsdamer Platz, centro direzionale e commerciale della Berlino moderna. Al suo interno, infatti, è presente il Sony Center, ovvero 7 edifici collegati da una particolare copertura in vetro sostenuta da cavi d’acciaio, che formano una struttura che richiama un ombrello. Un sofisticato sistema di illuminazione fa sì che la copertura cambi colore a seconda dell’ora e della temperatura. Veramente bello!

Un’altra insolita curiosità di Berlino, sono i tubi sospesi che vedete sparsi per tutta la città: essi non sono altro che parte di un importante sistema per eliminare l’acqua presente nel sottosuolo. Berlino di trova infatti su un terreno molto paludoso, e se l’acqua non fosse costantemente convogliata nei canali affiorerebbe, sommergendo tutti gli edifici della città.

Il colore, invece, è stato deciso da un team di psicologi, per alleggerire queste costruzioni e catturare l’attenzione di bambini e turisti.

Essendo quasi ora di pranzare, ci siamo ripromessi di fermarci ad assaggiare uno dei piatti tipici di Berlino: il Currywürst!

Si tratta di un würstel (a Berlino ne esistono decine di tipi diversi) con una salsa al curry, che si può mangiare anche da asporto, e spesso è accompagnato con patatine fritte.

Veramente buono, soprattutto accompagnato da una bella birra. 

Il punto di interesse successivo, é stato il Check point Charlie, che tuttavia mi ha un pochino delusa; si tratta di un posto di blocco risalente ai tempi del muro, che collegava la parte sovietica e quella statunitense, ed era il punto di passaggio che consentiva a diplomatici e militari di transitare tra le due Germanie. Oggi è diventato più un’attrazione turistica, e molti sono i turisti che lo visitano semplicemente per farsi scattare una foto con le guardie in uniforme.

Siamo poi passati ad un’altra piazza, la Gendarmenmark, caratterizzata dalle sue due chiese gemelle ( la chiesa Francese e la chiesa Tedesca) e la Konzerthaus.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa Tedesca soffrì di gravi danneggiamenti, e nella fine del 900 fu trasformata in centro artistico: qui si può visitare il museo sulla storia della democrazia tedesca.

Poco più distante si trova invece il Duomo di Berlino, e la famosa Isola dei Musei, che è patrimonio dell’UNESCO. Purtroppo la zona era in ristrutturazione, e per questo non ci abbiamo dedicato molto tempo, ma gli appassionati di arte possono trovare qua i famosi “Museo di Pergamo”, “Museo Nuovo”, “la Vecchia Galleria Nazionale”, il “Museo Bode”, e molti altri.

Giunti a pomeriggio inoltrato, abbiamo deciso di spostarci verso il quartiere dello Zoo di Berlino, che è anche un’importante zona commerciale, in cui si possono trovare molti negozi, accanto a monumenti storici, come la Chiesa della memoria dell’imperatore Guglielmo. Essa è stata per metà distrutta: la città di Berlino ha deciso volontariamente di lasciarla così, proprio come monito per non commettere di nuovo gli atroci errori del passato.

Al suo fianco, invece, si può visitare la nuova chiesa, eretta al suo posto: all’interno è ricoperta di mosaici con sfumature blu-azzurro.

Verso l’ora di cena, ci siamo invece diretti nuovamente verso Alexanderplatz, per cenare all’Hofbrau Berlin, la più grande birreria bavarese di Berlino.

Ci siamo gustati un’ottima cena tipica, a base di Stinco di Maiale e birra: consigliatissimo!

Dopo cena, siamo ritornati invece in Hotel, per goderci la sauna riservata ai clienti e riposare per il giorno dopo.

Anche se ancora un po’ provati da ieri, stamattina ci siamo svegliati di buonora, perché avevamo una visita programmata al Reichstag: la cupola di vetro, infatti, è visitabile gratuitamente, previa prenotazione sul sito www.visite.bundestag.de . Mi raccomando, la puntualità è essenziale.

Grazie all’audioguida, abbiamo potuto ripercorrere tutti i monumenti di Berlino e la loro storia, godendo di una vista a 360º sulla città.

Finita la visita, dopo circa 1 ora, ci siamo diretti alla metro più vicina, per raggiungere l’ultimo importante monumento in programma: l’East Side Gallery, ovvero quello che fu e che resta del muro di Berlino.

Il muro di Berlino ha diviso la città dal 1961 al 1989 e per 28 lunghi anni diverse famiglie sono state separate da questa costruzione, e centinaia di persone hanno perso la vita per oltrepassarlo.

Quello che ne rimane oggi sono 1,3 km di murales che richiamano Pace, Gioia e Libertà, e tanta tanta emozione di fronte a una struttura creata per dividere, ma che oggi è anche simbolo di unione fra i popoli.

Alcuni dipinti sono oggi molto famosi, come The Mortal Kiss di Dimitrji Vrubel, che raffigura Erich Honecker e Leonid Breznev che si baciano sulla bocca, e Test the Best, di Birgit Kinder, che mostra una Trabant (l’auto-simbolo dell’ex Germania est) che sfonda il muro, anche se tutti meritano attenzione proprio per forte il significato che hanno.

Il nostro giro è finito così, perché poi ci siamo diretti all’aeroporto (da cui vi sto scrivendo) per tornare in Italia.

Non mi aspettavo di vedere una città così bella, ma mi sono dovuta ricredere: con la sua storia e la sua imponenza, Berlino merita veramente di essere visitata, magari anche più di una volta!