10 cose da vedere a Napoli

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Una città unica al mondo, fortemente radicata nelle sue tradizioni, nelle sue superstizioni e ricca di una cultura che non ha eguali.

In questo articolo vi racconto le 10 cose da vedere nella bellissima Napoli, in Campania.

  1. Spaccanapoli

Spaccanapoli non è altro che una strada che, dai quartieri spagnoli al quartiere Forcella, taglia (come dice il nome) la città in due. Vista dall’alto, ad esempio da San Martino (la parte più alta della città) questa “spaccatura” è più che evidente. 

Lungo questa via, è possibile immergersi nella Napoli autentica: non ci sono solo i palazzi antichi, le chiese, ma anche le leggende e gli inconfondibili odori della cucina napoletana tradizionale.

  1. Il Maschio Angioino

Fortezza voluta nel 1279 da Carlo I d’Angio, Castel Nuovo (o Maschio Angioino) si presenta maestoso e imponente. È stato costruito proprio per garantire una difesa alla città, perché al tempo esistevano solo altri due edifici, inadeguati alla guardia della città: Castel dell’Ovo (troppo vecchio) e Castel Capuano (in una posizione per nulla strategica). Il suo secondo nome, Maschio Angioino, deriva dall’antico “Mastio”, che indicava, con riferimento all’edificio, la torre maggiore e più sicura in caso di attacchi bellici.

Assieme a pitture ancora visibili nelle sale e nella cappella interne attribuite all’artista fiorentino Maso di Banco, ci sono documenti che rivelano la presenza della mano di Giotto che intorno al 1330, ospite della corte di Roberto d’Angiò, dipinse storie del Vecchio e Nuovo Testamento.

Nel 1443, sotto la dinastia di Alfonso il Magnanimo d’Aragona, Castel Nuovo subì delle modifiche e venne cinto da mira difensive. Inoltre, fu eretto un grande arco trionfale al suo ingresso. Fu invece all’inizio del XVI secolo che Castel Nuovo fu dotato di nuovi bastioni e dei fossati, che tutt’ora è possibile vedere, che corrono tutt’intorno alla struttura. Attualmente Castel Nuovo partecipa ancora alla vita della città, essendo teatro di eventi e spettacoli culturali e sede permanente del Museo Civico.

  1. Piazza del Plebiscito

Un altro importante simbolo della città di Napoli è senza alcun dubbio Piazza del Plebiscito. Essa è situata nel cuore del centro storico e, con una superficie che supera i 25.000 metri quadri, è una delle maggiori piazze italiane.

Sulla piazza, si affacciano la basilica di San Francesco di Paola, il Palazzo Reale, il Palazzo della Prefettura e il Palazzo Salerno. Normalmente la si divide in due parti: la prima ai piedi della basilica di San Francesco di Paola segue una forma semicircolare, mentre l’altra, che confina all’estremità con il Palazzo Reale, ha una forma più rettangolare. Al centro si trovano due statue equestri, di Carlo III di Borbone (iniziatore della dinastia borbonica) e di suo figlio Ferdinando I.

Una curiosità: È noto il gioco di attraversare bendati o a occhi chiusi piazza del Plebiscito. In poche parole, bisogna percorrere circa 170 metri in linea retta, partendo dalla porta del Palazzo Reale, che si trova esattamente al centro fra le due statue equestri e passarvi in mezzo, ma praticamente nessuno riesce nell’impresa, a causa della leggera pendenza della piazza.

Secondo la leggenda, la regina Margherita concedeva la salvezza ai prigionieri del Regno qualora avessero superato questa prova difficilissima , ma non ci riuscì mai nessuno a causa di una maledizione lanciata dalla stessa sovrana, che ancora oggi non permette di farcela.

  1. Stazione metropolitana di Toledo

La stazione più bella d’Europa? Si trova proprio qui, a Napoli.

Nel nel 2013 ha infatti vinto l’Emirates Leaf International Award come Public building of the year e in seguito a il premio ITA – International Tunnelling Association, ovvero l’Oscar delle opere in sotterraneo.

Quello che incanta i turisti di tutto il mondo, è la sua scenografia, con mosaici in toni blu, viola nero e ocra, che richiamano gli elementi del territorio (mare, terra e tufo).

Veramente incredibile!

  1. Napoli sotterranea

Una delle cose da vedere assolutamente a Napoli è la città sotterranea. La Napoli che vediamo in superficie, infatti, poggia le fondamenta su una importante rete di cunicoli sotterranei, scavati dai Greci per l’estrazione del Tufo. Successivamente, queste “stradine” vennero utilizzate dai Romani per raccogliere l’acqua piovana e realizzare così un acquedotto, così importante che servirà a portare l’acqua nelle case di Napoli fino al 1885!

Durante la Seconda Guerra Mondiale, per di più, la Napoli sotterranea venne utilizzata come rifugio antiaereo per ospitare la popolazione durante i bombardamenti. Rimangono infatti diverso oggetti familiari dei rifugiati durante la guerra: si dice che le persone che hanno abitato qua nel corso della guerra furono all’incirca 4000.

Anche qua sottoterra, come in superficie, non mancano le leggende: si racconta infatti che nella Napoli sotterranea vivesse il Monaciello, un personaggio amato e odiato nello stesso tempo. Se infatti l’abitante della casa a cui era collegato l’acquedotto risultava simpatico al monaciello, lui poteva lasciare soldi, ma se lo si offendeva in qualche modo, diventava dispettoso, e poteva rubare. La nascita del mito del “monaciello” in realtà, è da ricondurre all’attività dei pozzari, uomini che vivevano nei sotterranei e che gestivano l’approvvigionamento dei pozzi. 

A causa della grande umidità, erano costretti a lavorare con un mantello che coprisse anche il capo, dandogli l’aspetto di monaci francescani, da cui il soprannome di “monaciello”. I pozzari potevano accedere alle case dei cittadini direttamente dai pozzi e sfruttavano questa possibilità soprattutto quando le donne erano sole in casa: alcune visioni del monaciello erano pertanto ben più che reali e poco gradite dai padroni di casa!

  1. Castel dell’Ovo

Il castello risale alla metà del VII secolo a.C., quando sull’isolotto sbarcarono i Cumani, di origine greco-euboica, che fondarono Partenope.

Durante l’epoca Romana, sull’isolotto venne costruita la villa del patrizio Lucio Licinio Lucullo, che si estendeva fino all’attuale Piazza Municipio, mentre durante il medioevo fu fortificato per far fronte alle invasioni barbariche e ricostruito nel 1400.

È chiamato così secondo una leggenda napoletana in cui Virgilio vi avrebbe nascosto in una gabbia un uovo incantato, inserito all’interno di una caraffa di vetro piena d’acqua. La gabbia si trovava nei sotterranei della fortezza, appesa ad una pesante trave di quercia. Finora ancora nessuno ha trovato l’uovo…. Infatti il luogo dove era conservato fu tenuto segreto poiché da “quell’ovo pendevano tutti li facti e la fortuna del Castel Marino” (com’era chiamato il castello). Si cominciò a credere che finché l’uovo non si fosse rotto, la città e il castello sarebbero stati protetti da ogni tipo di calamità, ma se fosse accaduto qualcosa all’uovo, ci sarebbero stati guai per Napoli e per i napoletani.

Oggi il Castello ospita convegni e cerimonie d’alto livello. Possono essere visitate le due torri, denominate Normandia e Maestra, le celle dei monaci, il “carcere” della regina Giovanna e un grande terrazzo panoramico.

  1. Galleria Umberto I

Edificata in solo 3 anni, la Galleria Umberto I fu completata nel 1890. In poco tempo la Galleria divenne il centro “mondano” di Napoli, anche grazie alla vicinanza ai luoghi più importanti della città, in cui si riunivano i ceti più alti. La Galleria, inoltre,  non aveva solo un importante funzione commerciale e sociale, ma anche monumentale.

L’ingresso principale si apre su Via San Carlo ed è composto da un porticato retto da colonne di travertino e da due archi ciechi. Sulle colonne a sinistra sono rappresentate in marmo le quattro parti del mondo. La prima da sinistra simbolizza l’Europa ed è una figura di donna che con la mano destra impugna una lancia; La seconda figura stringe una coppa e rappresenta l’Asia. La terza ha i tratti del viso e l’abbigliamento dell’Africa, ha con sé un casco di banane e ha la mano sinistra appoggiata ad una sfinge. La quarta è una figura femminile che potremmo ritenere “colombiana” per la sua chiara allusione alle scoperte geografiche: la sua mano destra si posa su un fascio littorio e ai piedi ha un grosso volume di tavole geografiche con un globo terrestre su cui è scritto Colombo.

Sulle quattro colonne alla destra, ci sono invece quattro statue raffiguranti l’Inverno, la Primavera, l’Estate e l’Autunno.

  1. Quartieri Spagnoli 

Si trovano in prossimità del centro e sono ricchi di storia: tanti dicono che per conoscere la Napoli autentica bisogna visitare i Quartieri Spagnoli.

La nascita di questi quartieri è ovviamente legata al periodo in cui gli spagnoli dominarono sulla città, più precisamente per trovare una sistemazione ai militari. Fin da allora sono rinomati per essere un luogo malfamato e di perdizione, in cui i soldati venivano a cercare i divertimenti e dove venivano compiuti molti delitti e soprusi.

Sicuramente oggi la situazione è migliorata, ma è bene fare molta attenzione, come tenere la borsa davanti è chiusa, non lasciare in vista gioielli di valore, per non trovarsi in mezzo a qualche piccolo inconveniente. 

Il loro ingresso è molto allegro, ed è stato fortemente voluto proprio per cercare di “sanare” la brutta fama del quartiere, ed attirare sempre più turisti a visitare la Napoli Autentica e meno commerciale.

  1. La pizza e la tradizione del caffè

sarà la tecnica del pizzaiolo, saranno gli ingredienti o l’aria di Napoli che la rendono unica: Poco importa, se andate a Napoli sarà impossibile non mangiare la pizza. Margherita, farcita, fritta, per strada o al ristorante, la pizza napoletana ha un gusto totalmente diverso da quello che hanno le pizze in qualsiasi parte di Italia e Non a caso è diventata patrimonio dell’UNESCO, il 09 dicembre del 2017.

Ultimo, ma non meno importante è il caffè: la tradizione qua a Napoli vuole che sia servito con un bicchiere d’acqua fresca, da bere prima di gustarlo, in modo tale da sentire il suo inconfondibile aroma, senza che sia “contaminato” da altri gusti. I Napoletani arrivano a berne anche 20 al giorno: se lo assaggiate capite subito il perché!

  1. Sorrento

Se siete in vacanza a Napoli, visitare i dintorni è consigliatissimo, ma visitare Sorrento è d’obbligo.

Con i suoi colori, i suoi profumi e la bellezza della Natura, Sorrento incanta migliaia di visitatori durante tutto l’anno. È una città molto piccola, ma non le manca nulla. Le principali attrazioni vanno dalle piazze principali ( Tasso e Lauro), alla via dello shopping ( corso Italia), la Cattedrale, il chiostro del 1300, e la villa comunale.

Senza dubbio la cosa più bella è quella che tutti si portano nel cuore è il favoloso panorama raffigurante il mare, con il Vesuvio sullo sfondo e le fragranze che questa città trasmettono e che sembrano una cartolina.